MISTERO E FASCINO DI UN’ANTICA ARMA DA LANCIO.

Il dardo è un’arma antica ormai scomparsa, ma documenti scritti ed iconografici ne attestano l’uso attraverso cinque secoli a partire dal X e fino all’inizio del XVII.  Era arma da lanciare a mano per la caccia e per combattimenti terrestri e marittimi. Per le guerre terrestri esistevano addirittura anche formazioni di armati con dardi, i dardieri, in Spagna e in Italia (Venezia). Il dardo assomigliava ad un giavellotto, ma se ne differenziava perché dotato di impennaggi, elemento distintivo fondamentale, e di punta metallica di maggiore dimensione. Nonostante  la sua notevole diffusione, l’arma è stata finora pressoché ignorata dagli studiosi, probabilmente per l’assenza di esemplari nei musei e nelle collezioni di armi antiche. Infatti, per quel che sappiamo finora, è sopravvissuto un solo esemplare: un dardo particolare facente parte di un corredo da caccia realizzato alla fine del XV secolo per Filippo il Bello arciduca d’Austria. E’ conservato nell’Armeria Reale di Madrid e, guarda caso, tutto di ferro compresi gli impennaggi.  La mancata conservazione di dardi può essere infatti imputata alla deperibilità della struttura composta da asta in legno e impennaggi di piume naturali. Soltanto alcune punte in ferro potrebbero essere giunte fino ai nostri giorni, ma sono di difficile identificazione. Questo libro ci porta alla scoperta del dardo con un excursus attraverso i secoli per mezzo di 47 documenti scritti e 75 documenti iconografici, grazie ai quali è stato possibile fare tre  sorprendenti scoperte. Innanzi tutto la vasta partecipazione di autori ed artisti. Tra i più noti autori che hanno scritto del dardo: Marino Sanuto, Giovanni Villani, Niccolò Machiavelli, Giovanni Boccaccio, Jean Froissart, Paolo Giovio, Luigi Pulci, Leonardo da Vinci, Lodovico Ariosto, François Rabelais, Torquato Tasso. Tra i molti artisti  che lo hanno raffigurato: Andrea Mantenga, Piero della Francesca, Sandro Botticelli, Francesco di Giorgio Martini, ancora Leonardo da Vinci, Albrecht Dürer, Cima da Conegliano, Urs Graf, Hieronymus Bosch, Tiziano, Pieter Bruegel. In secondo luogo l’ampiezza delle testimonianze: se le fonti scritte comprendono opere di letteratura, statuti comunali, inventari terrestri e di navi e trattati di arte militare, quelle iconografiche presentano codici miniati, affreschi, arazzi, incisioni, dipinti, disegni, medaglie, sigilli e intarsi. E’ però la terza constatazione che  sorprende in sommo grado: il dardo non era soltanto un’arma impiegata in guerra e nella caccia ma assumeva anche un particolare valore simbolico essendo raffigurato in mano a imperatori, re, principi ed a vari personaggi in posizione dominante,  non impegnati in azioni belliche, ma mentre svolgono azione di rappresentanza. Non si è potuto però stabilire il motivo di tale esibizione e questo costituisce  il mistero nel dardo. Ad esempio uno di questi personaggi che esibiscono il dardo è l’imperatore Massimiliano I d’Asburgo ritratto mentre impugna il dardo non come arma, ma come oggetto che doveva comunicare  prestigio, potenza, autorità e forse anche altro. Inoltre il dardo a un certo punto sostituisce armi la cui raffigurazione aveva già un valore simbolico consolidato come la lancia del cavaliere, la falce della Morte, l’hasta pura dei Romani. Ma perché questi significati erano rappresentati dal dardo? Il libro formula varie ipotesi, ed offre una completa ed esauriente disanima di quest’ arma sconosciuta, rivelando anche usi e costumi di guerra e di pace tra alto e basso Medioevo. Il volume è proposto in versione rilegata, con sovraccoperta a colori: 300 pagine, grande formato (24 x 30), con 35 disegni e 80 illustrazioni a colori ricavate da immagini ad alta definizione provenienti da 30 musei in Europa e negli Stati Uniti. Il testo è bilingue italiano/inglese allo scopo di favorire la divulgazione internazionale dell’opera presso musei, biblioteche, istituzioni culturali e  associazioni di collezionisti di armi antiche. Tutti i documenti originari in latino, tedesco, francese e spagnolo sono tradotti sia in italiano che in inglese. Alcuni disegni propongono ipotesi di ricostruzione del dardo in base all’iconografia.

Edizioni della Laguna, Mariano del Friuli (GO), 2014

ISBN 8883453891 9788883453892